Spazio alla creatività: cineforum alla biblioteca provinciale Pescara
categoria: COSA FAREManifesto CineForum2011
L’uomo e la creatività. Quali sono le finalità del gesto creativo? Si può raccontare il cammino dell’uomo distinguendo tra i differenti obiettivi che l’hanno spinto alla creatività? Per rispondere a tali interrogativi e indagare il senso della “creatività dell’uomo”, Altaca Associazione Culturale, con il supporto dell’Agenzia di Promozione Culturale della Regione Abruzzo, organizza presso la Biblioteca F. Di Giampaolo, viale Regina Margherita 6, Pescara, un ciclo di proiezioni di video che raccontano il rapporto dell’uomo con “il costruire” in una chiave originale e stimolante. La rassegna si rivolge ai creativi e ai curiosi e si articola in un percorso che racconta la creatività distinguendo tra fini costruttivi (della Tecnica delle origini e dell’Arte) e fini deformanti la realtà, conseguenza della società dei consumi, attraverso la visione di sei documentari (più un film che li introduce), divisi in tre momenti definiti, la creatività per la costruzione del mondo, … per la costruzione dell’uomo e … per la costruzione del falso mondo. Si parte venerdì 11 febbraio alle ore 21,00 con La guerra del fuoco, Francia – 1981, uno straordinario film di Jean-Jacques Annaud, che svolgerà una funzione purificatrice e introdurrà le successive visioni. Si prosegue con un “soggetto tecnico”, MasterPiece -The Art of Carl Cunningham Cole, Svezia – 2003, (venerdì 18 febbraio) e Inagina: l’ultima casa dei fabbri, Svizzera – 1997 (venerdì 25 febbraio). Due documentari che riportano il costruire alle sue radici primordiali e delegano alla ceramica e al ferro, protagonisti dei filmati, la narrazione delle basi della Civiltà. Con I colori del silenzio, Francia – 1995 (venerdì 4 marzo) e Nei regni dell’irreale, la storia di Henry Darger, Stati Uniti – 2004 (venerdì 11 marzo), si focalizza l’attenzione sul gesto creativo costruttore dei mondi interiori traendo spunto dalle esistenze di artisti che vivono la malattia mentale o il disagio sociale come introflessione verso una dimensione personale. Uno spunto per enfatizzare il valore costruttivo dei mondi interiori individuali o collettivi insito nel gesto creativo dell’Arte. A chiusura della rassegna, la parte più controversa del dibattito, con Lo zio Sam e il sogno Bosniaco, Italia – 2008 (venerdì 18 marzo) e F per Fontcuberta, Spagna – 2005 (venerdì 25 marzo), assistiamo a due divertenti documentari incentrati sui progetti ai limiti del lecito di due creativi contemporanei. Occasione, questa, per chiudere provocatoriamente un percorso di riflessione che, partito dall’oggettività dei fini creativi primordiali, giunge alla discutibilità e alla complessità del gesto creativo nell’era del consumo. Un gesto manipolativo della realtà che si fonde sempre più frequentemente con le logiche, e quindi i fini, dell’economia globale.
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